LA BASE EPISTEMOLOGICA DELLE CONTROVERSIE IN PSICHIATRIA

D. Kecmanovic ha recentemente pubblicato un articolo sulle ragioni delle continue controversie in psichiatria. Ne è seguito un dibattito. Tra gli altri, M. Aragona ha focalizzato il suo intervento sulla epistemologia della psichiatria. Ha ricordato che “prese nell’insieme le discipline che si occupano di mente e patologie mentali non costituiscono una scienza matura. Mentre le varie branche della medicina sono unite da una comune scienza di base e da una visione condivisa del funzionamento del corpo umano, le varie discipline che studiano i fenomeni mentali si basano su principi teorici differenti, vedono il proprio campo di studio da differenti punti di vista, usano tecniche di indagine differenti e presuppongono interpretazioni e soluzioni che sono ampiamente eterogenee” (Aragona M. Aspettando la rivoluzione. Editori Riuniti, Roma, 2006, p.34). Tuttavia. L’autore nota che definire la psichiatria come un’attività scientifica preparadigmatica rischia di far passare implicitamente una nozione fondamentale. Infatti, l’idea implicita è che la psichiatria dovrebbe conformarsi al modello biomedico e che la sa posizione attuale è quella di una scienza immatura che in futuro si baserà su un unico paradigma scientifico. Questo processo porterebbe alla progressiva scomparsa dal dibattito scientifico delle altre prospettive, venendo riconcettualizzate come forme culturali non scientifiche o proto-scientifiche. Questa è la credenza che sin dall’inizio si associa a ogni teoria somatologica della malattia mentale. Il rischio, però, è di introdurre di nascosto un’assunzione riduzionista: ci sono molte prospettive e molti modelli solo perché la psichiatria non è ancora scientifica. Questa è un’immagine corretta dello stato dell’arte in psichiatria, oppure la peculiarità dell’oggetto di studio della nostra disciplina (l’essere umano che soffre mentalmente) non può in linea di principio essere ridotto allo studio materialistico del cervello? La pluralità di modelli è un fenomeno transitorio o l’approccio multi-prospettico è intrinseco alla psichiatria e dunque inevitabile? Viene presentato il pluralismo metodologico di Karl Jaspers, usato a supporto di una prospettiva multi-prospettivista. In conclusione, vengono proposti il prospettivismo psicologico e il pragmatismo (inteso come l’atto di scegliere questo o quel modello in base alla rilevanza delle specifiche domande scientifiche/cliniche e in base la modello di risposta più appropriato). Si suggerisce che la tensione epistemologica alla base delle controversie in psichiatria è tra un modello realista (che si presenta come molto scientifico ma è storicamente indifendibile) ed un modello costruttivista che è meglio corroborato dalle analisi storiche ma che prevedendo un ruolo ineliminabile per l’ermeneutica rischia di essere percepito come anti-scientifico e radicalmente relativista.
L’intero articolo si può scaricare gratuitamente da: http://www.hdbp.org/psychiatria_danubina/pdf/dnb_vol23_no3/dnb_vol23_no3_02.pdf

Nessun commento:

Liam Keating - Associative and oppositional thinking

Esiste una reale differenza tra l'emisfero destro e l'emisfero sinistro? Questo è il grande tema di cui Liam Keating tratta in &q...