Che cos’è la filosofia della psicopatologia

Più che essere l’ennesima nuova disciplina specialistica, la Filosofia della Psicopatologia nasce per dare spazio a un’esigenza non più rinviabile per le scienze che si occupano di fenomeni mentali: far dialogare tra loro i vari punti di vista su queste problematiche e metterli in contatto con quei settori di discipline attigue che sono fondamentali per la loro crescita.
Il punto di partenza è quello tracciato da Karl Jaspers nella sua Psicopatologia Generale: per sua natura la psicopatologia necessita di un rigoroso fondamento filosofico che consenta al contempo:

a) Di far emergere i pregiudizi impliciti, perché “chi crede di poter escludere la filosofia e di poterla lasciare da una parte perché senza importanza, ne è sopraffatto in forma oscura: così nasce negli studi psicopatologici quella intrusione della peggiore filosofia. Solo colui che sa e padroneggia concretamente, può mantenere la scienza pura e nello stesso tempo in rapporto con la vita dell’uomo, che si esprime nel filosofare”.
b) Di fondare chiaramente ed esplicitamente gli inevitabili e necessari presupposti filosofici del proprio operare, richiamando la filosofia al suo irrinunciabile ruolo metodologico: “In psicologia come in psicopatologia esistono solo poche asserzioni, e forse nessuna, che non possano essere confutate in qualche modo e in qualche punto. Quindi se qualcuno vuol provare che le proprie scoperte sono giuste e vuole porle al di sopra della fiumana delle trovate psicologiche che appaiono ogni giorno, egli dovrà, per quanto possibile, appoggiarsi contemporaneamente su considerazioni metodologiche”.

La psicopatologia è psico (pato) logia, per usare concetti minkowskiani è “psicologia del patologico”, ma è anche “patologia dello psicologico” e al contempo superamento di queste posizioni. E’ insomma un’area che tradizionalmente lega psicologia e psichiatria ma che oggi si apre ai contributi di scienze cognitive, filosofia della mente, neuroscienze, ecc.
Nello stesso tempo, la filosofia qui chiamata in causa è in primis, per il suo indispensabile ruolo metodologico e anche per il fondamentale contributo euristico che può dare, filosofia della scienza ed epistemologia. Ma se la psicopatologia è scienza dei fenomeni mentali, allora una qualche fenomenologia rigorosamente scientifica le è necessaria; e se il linguaggio è uno degli strumenti privilegiati attraverso cui opera, e se comprendere e interpretare sono attività abituali dello psicopatologo, allora la semiotica e la filosofia del linguaggio le diventano irrinunciabili.
Infine, i fenomeni mentali che la psicopatologia studia sono inscindibili dall’essere umano che li esprime, e la persona costruisce la sua identità all’interno di un sistema relazionale più ampio, che è familiare, sociale, culturale. Teoria dei sistemi, sociologia, antropologia diventano quindi preziose compagne di viaggio per il cammino dello psicopatologo.
Di tutto questo si occupa la Filosofia della Psicopatologia, mettendo in rete questi contributi all’interno di un quadro d’insieme che mira ad essere coerentemente scientifico.

Massimiliano Aragona
Insegnamento di Filosofia della Psicopatologia
Facoltà di Filosofia
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Si prega di citare questo scritto nel seguente modo:
Aragona M. (2007) Che cos’è la filosofia della psicopatologia. http://philosophyofpsychopathology.blogspot.com

Liam Keating - Associative and oppositional thinking

Esiste una reale differenza tra l'emisfero destro e l'emisfero sinistro? Questo è il grande tema di cui Liam Keating tratta in &q...