La struttura teorica neopositivista della diagnosi psichiatrica secondo il DSM



Una ricerca di epistemologia della psichiatria è stata pubblicata di recente dall’Associazione Crossing Dialogues. Il suo titolo è: “Classificazione psichiatrica e neopositivismo. Una storia epistemologica. Parte I: comparazione teorica”. L’articolo è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “History of Psychiatry”, 2013, Vol. 24(2), pp.166-179.
Di seguito l’abstract tradotto:
Recenti studi hanno suggerito che la classificazione psichiatrica sia in una fase di crisi paradigmatica che il DSM-5 non riuscirà a superare. Una possibile ragione di ciò è che il sistema DSM si basa su una epistemologia neopositivista che non è adatta ad affrontare le attuali esigenze della psicopatologia. Tuttavia, in che senso il DSM sarebbe un sistema neopositivista? Questo articolo tratterà delle somiglianze tra gli assunti di base del neopositivismo e la struttura del DSM. Si mette in luce che il DSM ha le seguenti caratteristiche neopositiviste: (a) una distinzione netta tra diagnosi scientifiche e non scientifiche; (b) l’esclusione di queste ultime in quanto si ritiene che non abbiano senso; (c) la credenza che esista una base puramente osservativa (la descrizione “reliable” di sintomi); (d) l’introduzione di criteri diagnostici operativi usati come regole di corrispondenza per connettere il livello osservativo al concetto diagnostico.http://hpy.sagepub.com/content/24/2/166.abstract

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